ENUNCIATI PER FESSI COME ME E TE
Caro Nat,
ciò che è conveniente per 1000 persone, può non essere conveniente per 10 persone. Nel qual caso l’abisso che separa i mille dai dieci è colmabile nella misura in cui i mille diventino 600 e i dieci 410.
… Noi non ti chiediamo un aiuto finanziario ma morale, e soprattutto desideriamo che ogni tanto tu ci illuminassi con i tuoi con sigli: la nostra esperienza non è la tua. D’altra parte un eventuale contatto epistolare penso possa essere di valido aiuto ad entrambe le parti.
A Linguaglossa, quando ci fu il recital di poesie di Santo Cali, Giorgio registrò sul nastro magnetico anche una tua poesia: Soltanto con un sorriso. Spesse volte ci capita di ascoltarla e di farla ascoltare e spesse volte siamo costretti (con piacere) a dare un tuo cenno biografico; come vedi anche dalle nostre parti la tua voce è ancora viva, e chissà che non si possa organizzare qualche recitate ci si possa vedere?
Franco Pappalardo Castiglione di Sicilia (Catania)
* * *
Caro Franco Pappalardo,
non so che atteggiamento prendere; quello di un anziano che vuole dare consigli o di un tuo pari disposto a discutere? In verità, preferisco il secondo specialmente perché in questo periodo mio figlio sedicenne non fa altro che darmi consigli. Ma scherzi a parte, nella vita qualcosa l’ho imparata anche con risultati negativi, a volte, però la cosa più importante è che ho imparato a perdere facendo buon viso a cattiva sorte e continuando a lottare anche dopo varie cadute e vari fallimenti. A proposito ti voglio ricordare uno dei miei princìpi Antigruppo, ’l’insuccesso ti fa provare ancora – è vita. Il successo è cosa compiuta – è la fine’. E poiché mi sento in vena scriverò alcuni enunciati per ’fessi’ come me e te. ma ricorda, quando dico ’fessi’ penso agli ultimi che per me sono i primi, mentre quelli che la società reputa i primi, per me sono gli ultimi. Se hai un cuore d’oro, dunque, cercherai di unirti ai fessi. Guai ai lupi!
1) Se non hai una tromba, compratene una e suonala per far sapere a tutti quello che pensi e quello che vuoi fare.
2) Grida forte, sempre più forte e ti ascolteranno.
3) Non è vero che i giovani devono stare zitti; è vero, ci saranno sempre quelli che dicono ’baciami le mani’, ma tu parla e parla. Ai giovani il primo posto per parlare, poi gli anziani, i vecchi e in ultimo i più intelligenti, perché, se volete sapere la verità, la si può sapere soltanto dai fessi.
4) Cinque giovani possono travolgere un paese, cento una provincia, mille un’ intera regione. Se siete attivi non preoccupatevi. Dopo i primi risultati, altri si avvicineranno.
5) Qualsiasi iniziativa sia frutto di voi stessi, spendendo denaro il meno possibile.
6) Se volete durare come un insieme, non giudicate gli altri. Accantonate i giudizi; il miglior giudice è quello che non giudica.
7) Se per forza volete un giudizio, che sia espresso dalla persona stessa che de ve essere giudicata.
8) Che il giudizio non sia un’autocritica non desiderata.
9) Non escludere mai nessuno dalle vostre attività. Cercate che altri partecipino.
10) E’ facendo parte di una comunità che si partecipa nel vero senso della parola; cioè date la libertà di partecipazione.
11) Ma se qualcuno vuole essere passivo, accettatelo per quello che è, con l’intento di svegliarlo affidandogli delle responsabilità, facendolo partecipare.
12) Essere democratici nel vero senso della parola, cioè dare a ognuno la possibilità e la libertà d’influenzare ciò che fate; questa è democrazia diretta.
13) Se l’iniziativa è buona non bisogna scoraggiarsi per l’insuccesso. Quando le iniziative sono diverse anche se in conflitto tra esse, non scoraggiatevi, le cose si metteranno a posto come se tutte programmate. Un programma a priori è indice di rigidezza, sempre più valido del programma stesso, è l’esperienza di ogni individuo che sappia adattarsi alla situazione del momento.
14) Non accettate mai consigli. Specialmente da uno come me.
15) Dovete essere sicuri di voi stessi; il dubbio, però, è la fonte dell’intelligenza; chi è sempre sicuro di sé cammina cieco nella fede.
16) Volete scoprire cosa dovete fare? Sedetevi intorno a un tavolo e fatevi tan te domande a vicenda, ascoltando la risposta e scavando per trarre da ognuno quello che egli sa.
17) Quando non ci sono crisi significa che la vita è scialba. Cioè, non si ha niente da dire e da risolvere.
18) Ogni uomo è diviso in due parti, quella piena di difetti, e vi assicuro che in uno come me ce ne sono molti, ma bisogna che voi scopriate l’altra, perché anche nel peggiore degli uomini, se frugate, troverete il lato positivo.
19) Sedetevi attorno a un tavolo e stracciate * questi ventun punti di consigli e scrivete voi stessi, i consigli frutto della vostra mente. Questi sì che sono da mettere in pratica, perchè frutto della vostra volontà.
20) Non chiedete a nessuno di sacrificarsi; se qualcuno vuole farlo di propria volontà, è un’altra cosa. Questo tipo di sacrificio non toglie una parte da una parte ma aggiunge sempre qualcosa.
21) Ricordate che un vero siciliano deve essere con scio della propria cultura e questa cultura dovete scoprirla in voi stessi. E’ una cultura che non potete acquistare imitando la gente del Nord, né cercando di cambiare quello che siete. Userete il discorso degli altri soltanto per illuminare tesori segreti e cultura che non conoscete di avere, che stranamente è rimasta na scosta nell’attesa che qualcuno venisse a farvi scoprire che è stata sempre lì, in voi stessi.
Con affetto
Nat Scammacca
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