TRAPANI NUOVA venerdì 13 settembre 1991
Impossibile Luna di Franca Alaimo
Cross-Cultural Communications
Saffo cantò a Panomot (V E Franca Alaimo canta a Palermo con brevi e delicate liriche dal respiro lutto femminile colloquiando per lo più con te donne anche se qualche volta rivolge la parola, il pensiero e le sue riflessioni al padre o al piccolo Emanuele. Non per niente l’intervento di Franca Alaimo al Convegno Intenzionale The Sicilian Origin of The Odyssey, tenutosi a Trapani nell’estate del ‘91, s’intitola la “Ginecocrazia nella Sicilia Omerica” con il quale l’autrice mette in risalto l’importanza dei personaggi femminili nell’Odissea.
La voce lirica di Franca Alaimo aggiunge altre corde al suo sottile strumento poetico quando Franco Frazzitta mette lei e Carla Fiorino in contatto con II mondo letterario che gravita Intorno al movimento Antigruppo. Franca Alaimo legge le poesie di Pietro Terminelli, di Nat Scammacca, di Santo Cali, Gianni Dieci- due, Carmelo Pirrera etc. etc., incontra artisti come Nicolò D’Alessandro e Salvatore Salamone, rimane meravigliata ascoltando il recital tenuto nella terrazza sul mare della Torre di Marausa e recita per la prima volta lei stessa; il canto di tanti poeti e specialmente quello di Pietro Terminelli si eleva alto nel cielo infocato dal tramonto, si allarga nel raggio di un chilometro nell’entroterra della campagna e va sulle onde fino alle Isole Egadi. In “Battello d’Oro”, la prima poesia di questa raccolta dal titolo “Impossibile Luna” si nota questa corda più spessa e robusta che riecheggia contenuti di quella serata di poesia siciliana Antigruppo sulla Torre di Marausa e che magistralmente incorpora una maestosa andatura poetica cadenzata allo stile di un poeta come Pietro Terminelli, Immersa nella filosofia stessa del movimento Antigruppo, filosofia che si rispecchia anche nei versi della poesia “Tu. anima-mania” per sapere che verità è non-oblio. La maggior parte delle poesie incluse In questa silloge sono state scritte trail 1987 e il 1991 e mostrano il veloce sviluppo poetico dell’autrice. Si tratta di poesie brevi, delicatamente femminili, ma ben salde nell’immagine e lontane dal solito lamento che è spesso il difetto delle poetesse siciliane: nelle poesie di Franca Alaimo si individua una originale e matura espressione femminile che l’accomuna ad altre breve poetesse siciliane come Giorgia Stecher, Licia Liotta. Irene Marusso. Celestina Giaramidaro e Angela Scandaliato. ‘Il filo “è una poesia molto bella che mi fa ricordare la descrizione che fa T.S. Eliot della donna dai lunghi capelli che scende la scala. In “Le mie donne” c’è tutta la gentilezza di una donna che parla alle donne e non c’è spazio per gli uomini perché un uomo non sarebbe capace forse di capire la fine sensibilità e Testa si artistica della donna tanto diversa da quella di un uomo; non c’è spazio per un carro armato come o per un cemento armalo come Pietro Terminelli. In Franca Alaimo l’universo è tulio al femminile, il sogno della madre, la voglia di esplodere insieme all’universo. il dialogo amoroso tra pensiero, pensiero creante e creatura; il maschio non esiste e. tuttavia, con corda più robusta. Franca Alaimo canta del piccolo Emanuel in un’aerostazione sotto II riecheggio incessante della voce asettica che annunzia: i signori passeggeri sono pregati…. si tratta di una protesta contro persone organizzate e che si fanno organizzare. prive di immaginazione, statiche nella loro immobilità e che usano le misure del pregiudizio, e contro gli slogan pubblicitari delle aerostazioni dove perfino i fiori sono artificiali e la luce non è quella del sole.
Certo, sarebbe stato più giusto che a presentare questo libro fosse stata una poetessa di quelle sopra menzionate e non io Nat Scammacca accusalo spesso di essere antifemminista, ma lo stesso sono orgoglioso che Franca Alaimo me lo abbia chiesto. Molte poesie di questo testo avrebbero meritato un più dettagliato approfondimento. “Il Filosofo”, per esempio, o “Sorella morte”o “Polifemo’. tutte poesie con una conoscenza del mitico e del reale insieme. “Tienanmen ’. uno degli avvenimenti più importanti di questi ultimi tempi, è trattato senza ombra di retorica in quanto è proprio la poetessa che utilizza l’avvenimento per esprimere il dubbio che sia stato vano, ma nulla disperde il vento. E ci sarà il tempo per altre primavere; un discorso, direi, mollo vicino all’Antigruppo. Né lamento, né retorica, ma certezza che rifioriranno grappoli tra i rami di glicine ed ombre viola.
Mi chiedo se “Le fanciulle’ dalle belle trecce descritte da Franca Alaimo non siano quelle tante fanciulle che lei da ragazza voleva essere, oppure quelle che popolano le sue classi delle medie e che per loro fortuna sono guidate da una così brava e gentile poetessa che può essere paragonata a Saffo.
Presentazione di
NAT SCAMMACCA (Maggio 1991)
Comments are closed, but trackbacks and pingbacks are open.